Disturbo evitante

 

Il DSM-IV TR dell’American Psychiatric Association, un manuale largamente utilizzato per la diagnosi dei disturbi mentali, definisce il disturbo evitante di personalità come un “disturbo della personalità caratterizzato da uno schema di comportamento penetrante di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, ipersensibilità a valutazioni negative, il tutto cominciato all’inizio dell’età adulta e presente in una varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti punti:

  1. Evita attività professionali che implicano significativi contatti personali, a causa di timori di critiche, disapprovazioni o rifiuti;
  2. È riluttante a coinvolgersi con la gente a meno di avere la certezza di essere accettati;
  3. Mostra ritegno all’interno di relazioni intime a causa del timore di essere deriso o ridicolizzato;
  4. È preoccupato di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali;
  5. È inibito nelle nuove situazioni interpersonali a causa di sensazioni di inadeguatezza;
  6. Vede se stesso come socialmente incapace, non attraente a livello personale o inferiore agli altri;
  7. È insolitamente riluttante a intraprendere rischi personali o di impegnarsi in qualsiasi nuova attività perché può provare imbarazzo.

Il disturbo evitante di personalità è spesso confuso con il disturbo antisociale di personalità; in realtà si tratta di un errore assolutamente da non commettere in quanto, in termini clinici, il termine “antisociale” denota sociopatia, non inibizioni sociali.